martedì 11 dicembre 2012

PIETRO ANNIGONI Un paio di opere e due righe sulla vita

Non sapevo bene come intraprendere l' argomento "Annigoni", provando davanti alle sue opere una sorta di rispetto e riverenza, ovvio che la provo anche davanti ad altri grandi artisti, ma con Annigoni è un pò diverso perchè e nato nel 1910, ha studiato e vissuto a Firenze, la sensazione è di averlo dietro mentre scrivo, col rischio che mi tiri una pacca sul collo se descrivo male le sue opere.
Nonostante l'inquietante presenza del maestro ho deciso di parlare di lui perchè alcune opere sono davvero impressionanti e arrivano dentro in maniera violenta, ma anche perchè credo non se ne parli abbastanza.
Annigoni nasce nel 1910 a Milano, la famiglia nel 1925 si trasferisce a Firenze dove Pietro frequenterà la scuola di nudo e l'Accademia di Belle Arti. A Firenze sarà il suo laboratorio, anche se il suo incredibile talento sarà celebrato più all'estero che in Italia, soprattutto in Inghilterra in quanto lavora come ritrattista ufficiale della Famiglia Reale e per buona parte dell'aristocrazia inglese.
Ed ecco che da qualche giorno sentivo l'impulso di tornare a vedere una sua opera collocata all'interno di San Lorenzo, una grande pala che ritrae San Giuseppe nella sua bottega da falegname in compagnia di Gesù che si diverte a giocare con gli attrezzi del babbo, sullo sfondo un fascio di luce delimita i contorni di una croce, Giuseppe con uno sguardo compassionevole e al tempo stesso colmo di dolore guarda al "figlio" consapevole del tragico destino che lo attende. Questa non è considerata una delle più grandi opere dell'artista, ma vi assicuro che vista all'interno della chiesa di San Lorenzo fa un certo effetto.
Passo a un genere opposto e rimango deliziata da questo morbido studio di nudo, dove morbide sono le linee, caldi i colori e forse anche la modella era abbastanza calda, ma questi son segreti da artisti.
Mi stupisce che i frati di San Marco non siano rimasti almeno un po' sconvolti da questa impressionante Deposizione, dove il corpo di Cristo cade come un piombo dalla croce e l'attrito col panno è tanto violento da far spaventare i quattro santi ai lati. Annigoni è un uomo che  si porta sulle spalle il peso di due guerre, un uomo che forse ha perso fiducia nell'umanità e cerca di espiare questo senso di inutile tramite la sua pittura, descrivendo con semplicità un'epoca, i suoi protagonisti più illustri e quelli più umili.
 
 
 
 
 

sabato 8 dicembre 2012

MOSTRE IN GIRO PER L'ITALIA "Raffaello Vs Picasso"

Non è un consiglio, ma un imperativo; DOVETE ANDARE ALLA MOSTRA “RAFFAELLO Vs PICASSO”  di Vicenza, non perdete tempo dietro altre inutili esposizioni, questo è il luogo dove andare. Perché all’interno della restaurata Basilica Palladiana si respira l’aria delle grandi mostre delle capitali europee, festa per gli occhi e gioia per lo spirito. Soltanto elencando alcuni dei prestigiosi artisti capirete di cosa sto parlando, la prima opera della prima sala è di Fra Giovanni Angelico, poi Botticelli, Raffaello, Mantegna, Bellini, Giorgione,  Tiziano, Durer,  Cranach, Pontormo,  Rubens, Caravaggio, Van Dick, Rembrandt, Velazquez, El greco, Goya, Tiepolo, Manet, Van Gogh, Munch, Gauguin, Matisse, Renoir, Courbet,  Modigliani, Giacometti, Picasso, Balthus, Bacon. Una mostra del genere a Firenze ce la scordiamo, perché a parte il numero incredibile e il valore delle opere, è una mostra assolutamente fruibile, anche a chi si approccia per la prima volta all’arte,  priva di patetici intellettualismi, o criptici contenuti filosofici. Fra l’immensa varietà di opere mozzafiato son rimasta colpita, commossa e incredula davanti a un quadro piccino piccino di Giovanni Bellini, Il Cristo Porta Croce, iconografia molto usata in particolare nel Nord Europa, ma anche a Venezia e dintorni.  Una volta che ti trovi davanti a quest’opera noti la grande abilità dell’artista nella resa dei colori, la dolcezza delle linee, ma c’è un dettaglio che più di tutti mi ha fatto sobbalzare, questo Cristo ha gli occhi rossi, lucidi ed è la prima volta che mi capita di notare un particolare del genere in un’opera della fine del 400’, non l’avevo mai visto. Cristo mantiene uno sguardo dignitoso nonostante l’immane sofferenza di portare una croce, essere frustato, deriso, ma questo suo distacco viene tradito dagli occhi che hanno pianto. Bellini dimostra con quest’opera una sensibilità, un’umanità e una delicatezza che mi hanno spiazzato, lasciandomi immobile davanti all’opera per un bel po’, perchè dopo qualche minuto passato davanti al dolore di quell'uomo ti viene voglia di dirgli qualcosa, voglia di consolare ciò che consolabile non è tanto è il coinvolgimento che riesce a suscitare.
Questo è un semplice esempio per far capire che la mostra è davvero ricca di capolavori e per me potrebbe aggiudicarsi il premio di mostra dell’anno, si intitola “Raffaello Vs Picasso” si trova all’interno della Basilica Palladiana fino al 20 gennaio 2013!