mercoledì 30 novembre 2011

L'ORDINE DOMENICANO A FIRENZE

I primi documenti che riportano la presenza della chiesa di Santa Maria Novella  a Firenza risalgono addirittura al 983, si tratterebbe di uno scritto dell'Imperatore Ottone II che indica la piccola chiesa fra i possedimenti dei canonici della Cattedrale di Firenze. La chiesetta si trovava al di fuori del piccolo cerchio murario, nello specifico era situata proprio fra campi e vigne. Al tempo la struttura aveva le dimensioni di un piccolo oratorio campestre e pare che anche il nome Novella le venne dato per far riferimento alle novellae ovvero i campi che venivano rimessi a coltura dopo un lungo periodo di abbandono. Al tempo davanti alla facciata si trovava un piccolo recinto con spazio riservato al cimitero mentre dietro l'abside vi erano case riservate ai canonici, la struttura presentava un stile romanico. Nel 1221 ll'intero possedimento venne ceduto ai frati domenicani che erano giunti a Firenze due anniprima sotto la guida di Giovanni da Salerno. Nei primi tempi di permanenza nella città i frati furono anche visitati dal fondatore dell'ordine San Domenico Guzman.Si racconta che la chiesa e le case adiacenti negli anni prima della concessione ai domenicani fosse divenuto luogo di sporcizie, un luogo demoniaco in poche parole una casa d'appuntamenti, la posizione isolata aveva senza dubbio facilitato tale uso.
Nel 1244 arriva a Firenze un predicatore illustre Pietro da Verona, che diventerà una figura cardine a Firenze e in generale per l'ordine domenicano oggi meglio conosciuto come San Pietro Martire, le sue prediche nella città riscossero un successo enorme, riempiva le piazze...le sue prediche erano un evento cittadino. Nel 1246 troviamo in una bolla papale di Innocenzo IV che avrebbe concesso un'indulgenza a chiunque avesse finanziato la costruzione della nuova chiesa di Santa Maria Novella che i frati si apprestavano a progettare e costruire. Del tutto innovativa la realizzazione di uno Studium, ovvero un luogo di formazione scolastica, dove docenti da tutta Europa passavano il loro sapere agli studenti, solitamente rampolli di famiglie molto ricche che nei migliori casi avrebbero continuato i loro studi a Parigi, o Bologna. E' molto probabile che lo stesso Dante abbia iniziato la sua carriera scolastica proprio a Santa Maria Novella e sappiamo che lo Studium è rimasto attivo sino all'800'.
Uno dei concetti principe dei domenicani si componeva nello sposalizio fra lo studio delle scienze sacre e delle arti con la pietas col fine di raggiungere la contemplazione divina. La biblioteca di Santa Maria Novella sin dalla fine del 200' era una delle più fornite di Firenze, i frati a loro modo cercavano di acquistare libri, oppure vi era all'interno del convento uno scriptorium con abilissimi copisti. Il patrimonio librario creato dai frati domenicani nel corso dei secoli venne decimato con le soppressioni napoleoniche e in seguito con l'Unità d'Italia, ma ancora oggi sono possessori di una ridotta, ma comunque preziosa eredità di manoscritti.
Santa Maria Novella è stata e rimane uno dei centri nevralgici culturali e religiosi di Firenze, ancora oggi al visitatore basterà entrare nel chiostro grande per immaginare i frati che in file ordinate si apprestavano ad entrare nel capitolo, o che si preparavano a immergersi nelle folle fiorentine per aiutare le povere genti con elemosine e con le parole di Dio, piuttosto che il riecheggiare di canti gregoriani provenienti dal coro...un misticismo semplice e complesso che rimane tangibile in tutti gli ambienti del convento.

martedì 29 novembre 2011

IL CHIOSTRO GRANDE E IL MUSEO DI SANTA MARIA NOVELLA

Usciti dal Cappellone degli Spagnoli si procede verso il Chiostro Grande, al quale oggi non è concessa l'entrata perchè riservato alla Scuola dei Marescialli. Possiamo ammirarlo nella sua grandiosità da una piccola vetrata, si compone di 56 arcate fu realizzato fra il 1340 e il 1360 grazie anche alle donazioni effettuate dalle ricche famiglie fiorentine delle quali ancora oggi possiamo riconoscere gli stemmi. Le lunette che lo percorrono furono tutte decorate con storie di santi e martiri. Una lapide sul lato occidentale ci ricorda che questi locali furono attrezzati per ospitare le grandi personalità che passavano da Firenze,in particolare durante il concilio di Firenze-Ferrara del 1439. L'architetto che si occupò dell'adattamento a tale uso fu niente po pò di meno che Ghiberti. Proseguendo entriamo nella cappella degli Ubriachi. La famiglia è nota a firenze sin dal 1100 deve la sua ascesa in particolare ai frequenti scambi commerciali con la Sicilia, ma anche con Venezia dove erano famosi per i loro intagli in legno, pare che gli Ubriachi vivessero in Oltrarno, vengono citati anche nell'inferno di Dante come alcuni fra i maggiori usurai Fiorentini. La cappella venne realizzata in onore dei Re Magi, infatti sull'architrave troviamo un affresco che li rappresenta, lo stemma della famiglia si compone di un'oca e una croce. All'interno della cappella, nelle vetrine, sono posizionati busti e reliquiari di diversi periodi fra cui quello di Sant'Orsola. La leggenda di sant'Orsala racconta che fosse di rara bellezza e che in giovane età avesse consacrato la sua vita a Dio, ma suo padre concesse la sua mano a un principe pagano. Si racconta che essa iniziò un pellegrinaggio con altre 11000 vergini, prima verso l'Inghilterra poi verso Roma ove furono accolte con grandi onori dal Papa. Lasciata Roma arrivò a Colonia risalendo il Reno, una volta giunte nella città Attila trucidò le 11000 vergine, ma rimasto estasiato dalla sua bellezza la chiese in moglie, netto fu il rifiuto della giovane a causa di questo Ursola trovò la morte, infatti venne uccisa trafitta dalle frecce scagliate dal re Unno. Passando alla sala successiva giungiamo nell'antico refettorio che fu  terminato nel 1353. Sulla parete d'ingresso troviamo un affresco di Agnolo Gaddi con La Vergine Il Bambino e i Santi Giovanni Battista, Pietro Martire, Domenico e il Beato Giovanni da Salerno, il resto della parete venne affrescato successivamente da Alessandro Allori

lunedì 28 novembre 2011

IL CAPPELLONE DEGLI SPAGNOLI

Antica sala capitolare dell'ordine domenicano viene così chiamata in seguito al matrimonio fra Eleonora di Toledo e Cosimo I in quanto utilizzata per le sue funzione religiose dalla colonia spagnola residente a Firenze in quel periodo.
La struttura fu edificata fra il 1343 e il 1355 mentre gli affreschi risalgono al 1367 realizzati per mano di Andrea di Buonaiuto  grazie alla donazione di Buonamico Guidalotti.
Tutto il ciclo ha lo scopo dell'esaltazione dell'ordine domenicano, sulla controfacciata troviamo infatti storie della vita di San Pietro Martire, frate domenicano che visse circa un secoloprima proprio a Firenze.
Fra le varie storie dedicate al Martire troviamo la Predica,L'uccisione e scene dei miracoli che esso compì dopo la sua morte.
Sulla parete opposta ci sono invece scene della Passione, la Crocifissione e la discesa al limbo. la lettura della parete destra inizia con l'affresco della navicella di San Pietro che si trova in una delle vele, episodio che rimanda al messaggio di Gesù: "Vi farò pescatori di uomini" e la scena di Pietro che tenta di camminare sulle acque è un'esortazione a non temere le difficoltà che si presenteranno alla Chiesa nel corso dei secoli. Sulla parete destra troviamo invece 5 scene,la prima in basso a destra raffigura il modellino di Santa Maria del Fiore, del resto Buonaiuti aveva partecipatoal concorso per la realizzazione e qui ci presenta il suo modello, al centro il papa con ai lati il re di Francia e l'Imperatore e cardinali e vescovi non ben identificati. Verso sinistra troviamo i vari ordini mendicanti. Sotto il re di Francia alcune personalità fiorentine fra cui Dante Alighieri, Cimabue, Giotto, Lapo e Suo figlio Arnolfo di Cambio, Boccaccio e più in basso 4 pellegrine che rappresentano le mete religiose più ambite durante il Medioevo, mentre si suppone che il gruppo di donne rappresenti le 4 condizioni femminili.
Sul lato destro la predica dei domenicani contro le eresie e San Domenico che lancia i suoi cani a difesa della cristianità, in quanto il gregge presente nell'affresco rappresenta il gregge di Dio.
Sulla parete di sinistra vediamo il trionfo della dottrina cattolica, la lettura inizia sempre da una delle vele dove possiamo vedere la Discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli, la dottrina sarà poi insegnata tramite i Dottori della Chiesa fra cui San Tommaso d'Aquino. Passando alle lettura sulla parete vediamo San Tommaso D'Aquino in trono, ai suoi piedi 3 eretici Nestorio Averroè e Ario, sopra il trono vediamo le allegorie delle Virtù Cardinali e Teologali, che furono uno dei temi ampiamenti trattati negli scritti di San Tommaso D'Aquino. Mentre ai lati del trono vediamo personaggi dal Nuovo e Antico Testamento fra cui i 4 evangelisti, Mosè, Re David etc. Sulla parte inferiore troviamo 14 grandi troni a sinistra vedeiamo le allegorie delle scienze sacre dall'altra le arti liberali, ai loro piedi i maggiori rappresentati delle suddette materie...
IL DIRITTO CIVILE-GIUSTINIANO Imperatore Bizzantino che si distinse per le sue capacità civiche e fece vivere al suo impero un'età d'oro
IL DIRITTO CANONICO-CLEMENTE V  lottò contro le eresie e redasse La Costituzione Clementina
FILOSOFIA- ARISTOTELE
LA SACRA SCRITTURA-SAN GIROLAMO Uno dei principali padri e dottori della chiesa si occupò della traduzio della bibbia dal greco al latino
TEOLOGIA-SAN GIOVANNI DAMASCENO Chiamato anche San Tommaso d'Oriente visse fra betlemme e gerusalemme, sostenne la teoria sulla verginità di Sant'Anna. Considerato anch'esso padre e dottore della Chiesa
LA CONTEMPLAZIONE-SAN GIOVANNI AEROPAGITA Primo Vescovo di Atene
LA PREDICAZIONE -SANT'AGOSTINO Padre e Dottore della Chiesa
L'ARITMETICA - PITAGORA Matematico, Legislatore Greco è stato il primo vegetariono della storia
LA GEOMETRIA-EUCLIDE Scrisse la più importante opera antica sulla Geometria intitolata Gli Elementi
L'ASTRONOMIA-TOLOMEO Fu astronomo, astrologo e geografo visse a Alessandria d'Egitto il suo sistema tolemaico fu in uso in oriente e occidente sino alle nuove teorie copernichiane
LA MUSICA -TUBALCAIN Discendente di Caino fu un famoso fabbro, lo troviamo nella Genesi
LA DIALETTICA-PIETRO ISPANO Papa Giovanni XXI attivo presso l'università di Siena e Parigi scrisse innumerevoli trattati di filosofia e medicina
LA RETORICA - CICERONE  Filosofo Politico e Avvocato
LA GRAMMATICA - PRISCIANO CESAREA Grammatico romano, si formò a Costantinopoli e realizzò un trattato di 18 volumi relativo a questa materia
L'obiettivo che la rappresentazione cerca di passare è che l'uomo solo tramite lo studio di tali scienze e arti può raggiungere il suo fine ovvero Dio.

I CHIOSTRI MONUMENTALI DI SANTA MARIA NOVELLA

I lavori presso il complesso domenicano ebbero inizio il 18 ottobre 1279 giorno in cui venne posata la prima pietra per terminare verso la seconda metà del trecento, ma solo nel 1420 sarà consacrata dall'allora papa Martino V e ancora più tardi (1470 circa) il mitico Leon Battista Alberti metterà la sua ciliegina con la progettazione della momunetale facciata rinascimentale.
Sempre al trecento risale la costruzione dei chiostri, iniziamo parlando del chiostro verde, così appellato perchè gli affreschi che lo decorano furono realizzati con la terra verde.
Il ciclo d'affreschi viene realizzato da Paolo Uccello e collaboratori fra il 1425 e il 1440 con storie della Genesi, le opere sono state molto daneggiate nei secoli oggi fra le più interessanti s troviamo La Creazione di Adamo Eva e degli animali, La Cacciata dal paradiso, Il Lavoro lavoro dei progenitori, Caino e Abele, Uccisione di Caino, L'Arca di Noè, La recessione delle Acque, Ebrezza e Sacrificio di Noè.
Per comprendere a pieno la grandiosità di questo ciclo di affreschi dobbiamo soffermarci un momento sull'uomo che si era innamorato della prospettiva: Paolo Uccello!
Nasce nel 1397, viene descritto dal Vasari come introverso e chiuso in sè stesso, pare che passasse le notti al tavolo di lavoro cercando i termini della prospettiva e che quando la moglie lo chiamava perchè la raggiungesse a letto, rispondeva: "Oh che dolce cosa è la prospettiva!".
Il Vasari lo rimproverava di aver dipinto i campi azzurri e le città rosse e di aver dato alle cose e agli edifici il colore che più piaceva a lui. In realtà Paolo Uccello  non sarà completamente compreso e giustamente interpretato sino al 900'.
Nel Diluvio Universale troviamo nello stesso affresco due scene diverse e l'arca viene rappresentata 2 volte, ovvero quando infuria la tempesta e vediamo uomini e animali che carcano un modo per salvarsi dalla furia divina una seconda volta è rappresentata nel momento in cui Noè è affacciato a una finestra e accoglie la colomba che torna con un ramoscello di ulivo. La rappresentazione di due momenti diversi nello stesso affresco è un retaggio dello stile gotico, ma per Paolo Uccello diventa un espediente prospettico che conferisce all'intera immagine una certa profondità creata dalle linee parellele delle 2 arche. Le linee disegnate e contorni sono netti tanto da rendere i personaggi come bloccati in un movimento che mai faranno.
La scena sottostante è quella dell'Ebrezza Noè, la quale racconta del momento in cui esso fu sorpreso ebbro e nudo dal figlio Cam, infatti Noè viene identificato come inventore del vino.
Il Sacrificio di Noè illustra la riconciliazione fra Dio e Noè, fra Dio e l'Uomo.