sabato 31 agosto 2013

BRESSON, gita fuori porta negli anni 30', 40', 50', 60'......

Si svolge sino al 3 Novembre  al Lucca Contemporary Art Center la mostra dedicata a Bresson, ripercorrendo la carriera, i viaggi e la vita del fotografo.
Parto in treno da Firenze, porto con me la mia bici, è comodissimo avventurarsi per la città pedalando, la bici  ti fa sentire uno del posto.
Bresson viene spesso ricordato come l'occhio sul 20esimo secolo e la definizione calza a pennello, perchè nelle sue foto si ritrova la memoria collettiva dei luoghi , degli stati d'animo e anche degli eventi , intendo dire che se provi a pensare a com'era Parigi negli anni 30 i ritratti e le foto di Bresson soddisferanno a pieno la tua immaginazione.

Sorrido davanti a un primo piano di Sartre notando uno strabismo decisamente più importante del mio quando mi sveglio o sono un pò alticcia, Henry Matisse che mi ricorda terribilmente Lucio Dalla, un giovanissimo Truman Capote che sembra un componente dei Sonic Youth.
La sua Leica 33mm sarà l'amica di una vita, la compagna indiscussa di un viaggio attraverso l'indagine psicologica di paesi, animi e momenti che hanno cambiato il corso della storia.

Nell'ultima sala trovo su una parete una citazione a caratteri cubitali di Picasso "TUTTI I BAMBINI SONO DEGLI ARTISTI NATI, IL DIFFICILE STA NEL RESTARLO DA GRANDI" la quale mi aiuta a confermare che Bresson è rimasto bambino sino all'ultimo scatto.

P.S. Se qualcuno dovesse dirvi "Che palle un'altra mostra di Bresson" vi prego di lasciar perdere questo stolto finto intellettualoide e di godervi il regalo di celebrazione del mondo al quale Bresson ha dedicato una vita intera!