I primi documenti che riportano la presenza della chiesa di Santa Maria Novella a Firenza risalgono addirittura al 983, si tratterebbe di uno scritto dell'Imperatore Ottone II che indica la piccola chiesa fra i possedimenti dei canonici della Cattedrale di Firenze. La chiesetta si trovava al di fuori del piccolo cerchio murario, nello specifico era situata proprio fra campi e vigne. Al tempo la struttura aveva le dimensioni di un piccolo oratorio campestre e pare che anche il nome Novella le venne dato per far riferimento alle novellae ovvero i campi che venivano rimessi a coltura dopo un lungo periodo di abbandono. Al tempo davanti alla facciata si trovava un piccolo recinto con spazio riservato al cimitero mentre dietro l'abside vi erano case riservate ai canonici, la struttura presentava un stile romanico. Nel 1221 ll'intero possedimento venne ceduto ai frati domenicani che erano giunti a Firenze due anniprima sotto la guida di Giovanni da Salerno. Nei primi tempi di permanenza nella città i frati furono anche visitati dal fondatore dell'ordine San Domenico Guzman.Si racconta che la chiesa e le case adiacenti negli anni prima della concessione ai domenicani fosse divenuto luogo di sporcizie, un luogo demoniaco in poche parole una casa d'appuntamenti, la posizione isolata aveva senza dubbio facilitato tale uso.
Nel 1244 arriva a Firenze un predicatore illustre Pietro da Verona, che diventerà una figura cardine a Firenze e in generale per l'ordine domenicano oggi meglio conosciuto come San Pietro Martire, le sue prediche nella città riscossero un successo enorme, riempiva le piazze...le sue prediche erano un evento cittadino. Nel 1246 troviamo in una bolla papale di Innocenzo IV che avrebbe concesso un'indulgenza a chiunque avesse finanziato la costruzione della nuova chiesa di Santa Maria Novella che i frati si apprestavano a progettare e costruire. Del tutto innovativa la realizzazione di uno Studium, ovvero un luogo di formazione scolastica, dove docenti da tutta Europa passavano il loro sapere agli studenti, solitamente rampolli di famiglie molto ricche che nei migliori casi avrebbero continuato i loro studi a Parigi, o Bologna. E' molto probabile che lo stesso Dante abbia iniziato la sua carriera scolastica proprio a Santa Maria Novella e sappiamo che lo Studium è rimasto attivo sino all'800'.
Uno dei concetti principe dei domenicani si componeva nello sposalizio fra lo studio delle scienze sacre e delle arti con la pietas col fine di raggiungere la contemplazione divina. La biblioteca di Santa Maria Novella sin dalla fine del 200' era una delle più fornite di Firenze, i frati a loro modo cercavano di acquistare libri, oppure vi era all'interno del convento uno scriptorium con abilissimi copisti. Il patrimonio librario creato dai frati domenicani nel corso dei secoli venne decimato con le soppressioni napoleoniche e in seguito con l'Unità d'Italia, ma ancora oggi sono possessori di una ridotta, ma comunque preziosa eredità di manoscritti.
Santa Maria Novella è stata e rimane uno dei centri nevralgici culturali e religiosi di Firenze, ancora oggi al visitatore basterà entrare nel chiostro grande per immaginare i frati che in file ordinate si apprestavano ad entrare nel capitolo, o che si preparavano a immergersi nelle folle fiorentine per aiutare le povere genti con elemosine e con le parole di Dio, piuttosto che il riecheggiare di canti gregoriani provenienti dal coro...un misticismo semplice e complesso che rimane tangibile in tutti gli ambienti del convento.
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