martedì 29 novembre 2011

IL CHIOSTRO GRANDE E IL MUSEO DI SANTA MARIA NOVELLA

Usciti dal Cappellone degli Spagnoli si procede verso il Chiostro Grande, al quale oggi non è concessa l'entrata perchè riservato alla Scuola dei Marescialli. Possiamo ammirarlo nella sua grandiosità da una piccola vetrata, si compone di 56 arcate fu realizzato fra il 1340 e il 1360 grazie anche alle donazioni effettuate dalle ricche famiglie fiorentine delle quali ancora oggi possiamo riconoscere gli stemmi. Le lunette che lo percorrono furono tutte decorate con storie di santi e martiri. Una lapide sul lato occidentale ci ricorda che questi locali furono attrezzati per ospitare le grandi personalità che passavano da Firenze,in particolare durante il concilio di Firenze-Ferrara del 1439. L'architetto che si occupò dell'adattamento a tale uso fu niente po pò di meno che Ghiberti. Proseguendo entriamo nella cappella degli Ubriachi. La famiglia è nota a firenze sin dal 1100 deve la sua ascesa in particolare ai frequenti scambi commerciali con la Sicilia, ma anche con Venezia dove erano famosi per i loro intagli in legno, pare che gli Ubriachi vivessero in Oltrarno, vengono citati anche nell'inferno di Dante come alcuni fra i maggiori usurai Fiorentini. La cappella venne realizzata in onore dei Re Magi, infatti sull'architrave troviamo un affresco che li rappresenta, lo stemma della famiglia si compone di un'oca e una croce. All'interno della cappella, nelle vetrine, sono posizionati busti e reliquiari di diversi periodi fra cui quello di Sant'Orsola. La leggenda di sant'Orsala racconta che fosse di rara bellezza e che in giovane età avesse consacrato la sua vita a Dio, ma suo padre concesse la sua mano a un principe pagano. Si racconta che essa iniziò un pellegrinaggio con altre 11000 vergini, prima verso l'Inghilterra poi verso Roma ove furono accolte con grandi onori dal Papa. Lasciata Roma arrivò a Colonia risalendo il Reno, una volta giunte nella città Attila trucidò le 11000 vergine, ma rimasto estasiato dalla sua bellezza la chiese in moglie, netto fu il rifiuto della giovane a causa di questo Ursola trovò la morte, infatti venne uccisa trafitta dalle frecce scagliate dal re Unno. Passando alla sala successiva giungiamo nell'antico refettorio che fu  terminato nel 1353. Sulla parete d'ingresso troviamo un affresco di Agnolo Gaddi con La Vergine Il Bambino e i Santi Giovanni Battista, Pietro Martire, Domenico e il Beato Giovanni da Salerno, il resto della parete venne affrescato successivamente da Alessandro Allori

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